Intervista alla rettrice dell'Università di Ca' Foscari di Venezia Tiziana Lippiello

L'Ufficio Stampa del Global Campus of Human Rights ha avuto l'opportunità di chiedere alla rettrice dell'Università Ca’ Foscari di Venezia Tiziana Lippiello di condividere le sue impressioni sulle attuali sfide in materia di educazione e diritti umani per l'istituzione che rappresenta.

 

Il Global Campus of Human Rights collabora già da tempo con l’Università di Ca’ Foscari. In che modo nei prossimi anni le università veneziane e le associazioni accademiche potranno fare maggiore rete tra di loro e con i network internazionali a Venezia?

 

Ho sempre pensato che Venezia in ragione della sua storia e delle sue istituzioni universitarie e culturali possa rappresentare un polo di eccellenza in alcuni specifici ambiti di studio e risultare molto attrattiva agli occhi di studenti e studiosi provenienti da tutto il mondo. Ne ho avuto conferma in questi anni durante i miei tanti viaggi da Prorettrice alle Relazioni Internazionali, all’estero c’è interesse verso Venezia e le sue istituzioni accademiche, penso quindi che i tempi siano maturi per stringere nuove sinergie e presentarci, a livello internazionale, come un polo universitario integrato. Possiamo cominciare operando insieme, per esempio, sul fronte della residenzialità per offrire alloggi certi e a prezzi convenienti a quanti soggiornano in città per motivi di studio.

 

 

La collaborazione ventennale del Global Campus of Human Rights con l’Unione Europea ha portato a Venezia studenti e partecipanti da tutto il mondo. E lo stesso hanno fatto Ca’ Foscari, IUAV e VIU. In che modo la città potrà diventare più accogliente e ospitale per loro in futuro sul fronte della residenzialità, delle opportunità lavorative e dell’inserimento attivo nel tessuto urbano)?

 

Venezia sta vivendo un momento molto particolare della sua storia, l’emergenza sanitaria mondiale ha impresso una grave crisi all’economia turistica della città e ha contribuito a metterne in discussione gli aspetti più critici; più che mai quindi questo è il momento per pensare a un nuovo futuro per Venezia e penso che le istituzioni universitarie possano offrire molto se coinvolte, sono certa che sarebbero ben disponibili a dare il proprio apporto,  in sinergia  - naturalmente - con l’ente di governo della città e tutte le altre istituzioni. La residenzialità, gli spazi, i servizi sono i primi aspetti da valorizzare e rafforzare per rendere più attrattiva Venezia agli occhi di quanti vorrebbero viverci, investire o studiare. Abbiamo un capitale umano di grande valore, abbiamo studenti e ricercatori che potrebbero portare innovazione e cultura, idee e progetti anche in collaborazione con partner e aziende internazionali. Non ci resta che sviluppare una visione organica della città e lavorare insieme per attuarla.

 

 

Cosa manca in questo momento? Quali sono le emergenze più importanti dal punto di vista dell’accoglienza degli studenti in città?

 

Come dicevo le università hanno bisogno di spazi e servizi, la residenzialità è un punto nodale. Su questo fronte è già stato avviato il progetto Study in Venice in collaborazione con l’amministrazione comunale e le associazioni di categoria che punta a collocare o ricollocare agli studenti gli appartamenti destinati ai turisti. E’ un primo passo ed è stato importante iniziare unendo le forze e le idee. Le università da sole non vanno da nessuna parte, ma neanche la città da sola non potrà fare molta strada.

 

 

Quali sono le sfide sul fronte della didattica e delle competenze trasversali che riguardano tutti gli studenti contemporanei? Cosa chiediamo ai nostri giovani per il futuro in materia della promozione dei diritti umani e la democratizzazione? Quanto conta sul piano lavorativo la capacità di relazionarsi su un fronte internazionale in un mondo globalizzato come quello di oggi?

 

Di competenze trasversali sentiamo parlare ormai da diversi anni e a Ca’ Foscari, per esempio, ce ne occupiamo da molto tempo con laboratori e iniziative specifiche per i nostri studenti. Penso però che le soft skills non siano più la nuova frontiera, pur essendo assolutamente importanti: il mondo corre velocemente e anche la formazione deve saper fare altrettanto. Oggi, secondo me, il valore aggiunto nell’offerta didattica è rappresentato dai percorsi interdisciplinari che intreccino ambiti di studio diversi ma tra loro complementari con cui affrontare le sfide globali di oggi; credo che la rete veneziana di istituzioni universitarie e accademiche avrebbe molto da offrire in questo senso alla luce delle specifiche competenze. Con il forte approccio internazionale dell’offerta formativa veneziana e la rete mondiale di relazioni credo che i nostri studenti possano avere una marcia in più sul piano professionale.

 

 

Ritiene possibile o utile una collaborazione più stretta tra università e network accademici in relazione agli eventi principali cittadini che coinvolgono gli atenei e i temi più  rilevanti in questi tempi di pandemia e crisi (ad esempio i nostri corsi in sede come il Master Europeo in Diritti Umani EMA, Summer School in Cinema, Human Rights and Advocacy, la Venice School of Human Rights) e i vostri eventi relativi ai diritti umani, la sostenibilità e UN Global Goals (Ca’Foscari Sostenibile, Global Challenges, Incontri di civiltà, etc)?

 

Certamente sì. Io mi sono appena insediata in qualità di Rettrice e nel mio programma elettorale ho dedicato un capitolo importante al tema delle sinergie nel campo delle iniziative culturali, ho avuto anche modo di parlarne con l’Assessore Paola Mar ricevendo da parte sua una risposta più che collaborativa. Possiamo e dobbiamo fare squadra e lavorare a una programmazione condivisa.

 

 

Ci può lasciare un messaggio per docenti, alumni, studenti e staff del Global Campus of Human Rights?

 

Guardo davvero con molta stima alla vostra realtà e mi fa piacere la presenza a Venezia del Global Campus of Human Rights; auguro a tutta la vostra comunità un anno accademico proficuo e stimolante, speriamo presto libero dall’emergenza sanitaria, e prossime occasioni di incontro e collaborazione.

 

 

Per ulteriori informazioni contattare l’Ufficio Stampa del Global Campus of Human Rights

Elisa Aquino – Alice D’Este – Giulia Ballarin

 

pressoffice@gchumanrights.org

 

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